Rischio di eventi ischemici cardiovascolari dopo castrazione chirurgica e terapia con agonisti dell’ormone rilasciante la gonadotropina per cancro alla prostata
Si è determinato se il rischio cardiovascolare nei pazienti con carcinoma alla prostata differisca tra coloro che ricevono la terapia di deprivazione androgenica mediante castrazione chirurgica e quelli che ricevono la terapia con agonisti dell'ormone rilasciante la gonadotropina ( GnRHa ).
Usando il Taiwan National Health Insurance Research Database, sono stati analizzati i dati di 14.715 pazienti con tumore alla prostata, diagnosticati tra il 1997 e il 2011.
I pazienti sono stati sottoposti a orchiectomia bilaterale o terapia con agonisti GnRH e sono stati identificati i fattori di rischio per infarto miocardico, ictus ischemico e complicanze cardiache.
Complessivamente, 3.578 pazienti con tumore alla prostata ( 24.3% ) sono stati sottoposti a orchiectomia bilaterale e 11.137 pazienti ( 75.7% ) hanno ricevuto la terapia con agonista GnRH.
Entrambi i gruppi hanno presentato un rischio simile di eventi cardiovascolari di natura ischemica ( cioè infarto miocardico o ictus ischemico, hazard ratio, HR=1.16 ) durante un periodo di follow-up mediano di 3.3 anni.
Tuttavia, durante i primi 1.5 anni di follow-up, ci sono stati più eventi cardiovascolari ischemici nel gruppo orchiectomia rispetto al gruppo agonisti GnRH ( HR=1.40 ), in particolare nei pazienti di età uguale o superiore a 65 anni, con ipertensione, un punteggio di indice di comorbilità di Charlson uguale o superiore a 3 e con una precedente storia di infarto miocardico, IS o malattia coronarica.
In conclusione, a confronto con l'orchiectomia bilaterale, l'uso di agonista GnRH non-aumenta il rischio di eventi ischemici nei pazienti con tumore alla prostata.
Tuttavia, l'orchiectomia è associata a più alti tassi di eventi cardiovascolari di natura ischemica nei pazienti più anziani e in quelli con una storia di comorbilità cardiovascolare entro 1.5 anni dall'inizio della terapia di deprivazione androgena.
Questi risultati possono aiutare i medici a decidere la strategia di castrazione ottimale per i singoli pazienti. ( Xagena2017 )
Chen DY et al, J Clin Oncol 2017; 35: 3697-3705
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